Come si evince dal nome, è un “braccio di forza” che ci aiuta a spostare i denti. È ben noto che per uno spostamento dentale più preciso e veloce bisogna applicare una forza più vicino al centro della resistenza del dente che si trova a una distanza di 1,3 dal confine tra lo smalto e la dentina all’apice della radice.
Le principali indicazioni d’uso di power arms sono i casi clinici che prevedono spostamenti corporei, dunque gli spostamenti delle radici (le angolazioni delle radici dei denti).
In questa immagine si possono vedere i ganci ortodontici alti standard che possono essere utilizzati per realizzare i power arms.
Nella cavità orale il power arm si presenta come un attachment verticale con un gancio metallico incorporato. L’allineatore in quest’area è aperto dal basso ed è possibile utilizzare un gancio di serraggio, prefabbricato o realizzato autonomamente durante l’appuntamento, adoperando un arco d’acciaio.
Nella descrizione dell’orthocheck specifichiamo sempre su quali denti verranno applicati i power arms. Anche nel piano di trattamento si può specificare su quali denti si desidera applicare tale elemento aggiuntivo. Ecco come appaiono i power arms negli orthocheck.
Sulla seguente immagine si possono vedere i power arms sui denti 44 e 43. Si richiama in particolar modo l’attenzione su un punto importante: con la configurazione di power arms come nella prima foto è possibile prevedere un’angolazione mesiale della radice 44 e un’angolazione distale della radice 43 se la situazione clinica lo richiedesse. In alternativa, è possibile utilizzare un power arm come l’ancoraggio, cioè senza muovere il dente, mentre il secondo power arm può essere attivo e solo un dente verrà spostato.
Il power arm può essere utilizzato allo stesso modo come un ancoraggio assoluto, con le miniviti, come nella seconda foto. Gli spostamenti effettuati con il supporto delle miniviti sono più prevedibili ed efficaci.
Se non si dispone di gancio ortodontico standard è possibile realizzare il gancio a mano da un arco di acciaio direttamente nello studio. È necessario tagliare una piccola parte dell’arco, circa 8 mm, e piegare il gancio a 90 gradi con una pinza stretta.
Caso clinico: la ragazza ha un piccolo diastema ma sull’ortopanoramica si può notare quanto siano distanti le radici dei denti 11 e 21. La ragazza è ancora in fase di trattamento, sono passati solo sei mesi, tuttavia i risultati si notano già. In questo caso sono stati usati ganci realizzati a mano ed è stato messo uno stop modellabile di metallo per evitare che l’elastico scivolasse e ferisse la mucosa della paziente.