L’ipr (riduzione dello smalto interprossimale) viene eseguita quando è necessario liberare spazio prima di installare gli allineatori ortodontici o gli apparecchi ortodontici, in modo che ogni dente prenda la posizione corretta. Spesso per indicare questa pratica viene usato anche il termine inglese “stripping”.
L’operazione è indolore, esangue, minimamente traumatica e non richiede una riabilitazione a lungo termine ma può portare a complicazioni se non eseguita correttamente.
L’ipr è una tecnica per espandere lo spazio interdentale, durante la quale lo strato più sottile di smalto (non più di 0,25 mm) viene rimosso dai lati degli incisivi, liberando così spazio. La segatura viene eseguita utilizzando un trapano, delle strisce e a volte una lima speciale grazie alle quali la parte sporgente viene accuratamente rimossa nel punto di contatto tra due denti. La procedura è una valida alternativa all’estrazione dei molari (6°, 7° e 8°) e di altri denti, in modo tale da mantenere quest’ultimi sani e funzionali.
Tipologie di IPR
La separazione dello smalto è sicura per i denti e non provoca la loro ipersensibilità.
Ci sono due modi per effettuare la separazione:
- Meccanico: utilizzando un trapano con dischi diamantati, strisce o lime, un sottile strato di smalto (meno di 1 mm) viene rimosso dalle superfici laterali degli incisivi.
- Fisiologico: gli spazi interdentali si espandono naturalmente con l’aiuto di zeppe, elastici e fili che vengono inseriti in essi.
Entrambi i metodi sono pratici, ma il primo fornisce risultati immediati mentre per il secondo bisogna aspettare qualche giorno; è per questo che la separazione meccanica viene utilizzata più spesso di quella fisiologica.
La separazione meccanica degli incisivi viene eseguita in una visita dal dentista utilizzando una sega e un trapano con disco diamantato (punta speciale), le sezioni laterali dello smalto vengono rimosse in uno strato uniforme. Per prevenire lesioni, i tessuti molli vengono spinti indietro con uno specchio. La lima viene utilizzata meno spesso rispetto all’ugello verticale dei trapani ma fornisce una maggiore precisione. Le superfici segate sono poi rettificate e lucidate, la levigatura attenua le irregolarità. Per proteggere i riuniti dentali dall’iperestesia, sullo smalto viene infine applicata una composizione rinforzante.
Immediatamente dopo l’operazione si possono vedere i risultati: un aumento dello spazio tra gli incisivi.
La riduzione fisiologica richiede più tempo della meccanica poiché prevede una diversa procedura:
- I cunei vengono inseriti negli spazi interdentali o vengono allungati con elastici.
- Il paziente va a casa per un certo tempo.
- I cunei vengono rimossi e vengono eseguite ulteriori manipolazioni mediche.
Dopo la procedura, se è necessario correggere il morso, viene applicata una catena elastica sulla dentatura, che chiude gli spazi vuoti. Sono serrati a causa dell’allineamento del morso da uno a quattro mesi.
Dopo una riduzione interprossimale meccanica, lo spazio tra i denti aumenta istantaneamente mentre il secondo metodo (fisiologico) dà un risultato evidente 1-3 giorni dopo l’installazione dei distanziatori.
Quando eseguire l'IPR: vantaggi e svantaggi
Come si è visto, il principale vantaggio dell’ipr è la capacità di mantenere i denti sani tuttavia ci sono altri benefici di cui tener conto:
- Libera rapidamente e senza dolore lo spazio per la terapia ortodontica (correzione dell’affollamento o del morso).
- Non è richiesto un lungo recupero.
- I tessuti molli delle gengive non vengono danneggiati.
- Nessuna necessità di ulteriore trattamento gengivale (solo in assenza di complicanze).
- Non viene violata l’integrità e la sensibilità dei denti.
- L’operazione viene eseguita in un’unica seduta della durata massima di 20 minuti.
La riduzione interprossimale dello smalto è sicura solo se eseguita da un dentista qualificato ed esperto. Pertanto, è necessario scegliere con cura una clinica e uno specialista. La riduzione dello smalto è prescritta nei casi in cui i denti sono sani e non ci sono indicazioni per la loro rimozione, ma l’arcata dentale è troppo affollata, il che rende impossibile eseguire un trattamento ortodontico per correggere il morso.
L’ipr viene quindi eseguita nel caso di:
- Larghezza degli incisivi superiori non corrispondente alla larghezza di quelli inferiori.
- Una sporgenza degli incisivi frontali superiori ed inferiori.
- Un’asimmetria o inclinazione dei denti delle arcate superiori ed inferiori.
- Una correzione dei denti triangolari, a causa della cui forma, dopo la correzione del morso, rimangono piccoli triangoli neri tra gli incisivi.
Dunque l’obiettivo principale della procedura è correggere la forma/dimensione del dente e allo stesso tempo aumentare lo spazio libero per il suo spostamento nella posizione corretta.
La riduzione non viene effettuata quando si ha la presenza di carie, pulpite, infiammazioni del parodonto ed eccessivo sanguinamento e sensibilità gengivale. Inoltre, eventuali malattie infettive del cavo orale sono controindicazioni alla riduzione dello smalto interprossimale. L’esecuzione di un’operazione in presenza di controindicazioni minaccia di diffondere l’infezione a denti e tessuti sani nella cavità orale.
Gli svantaggi della riduzione interprossimale sono possibili complicazioni derivanti da un errore medico durante l’operazione:
- Aumento della sensibilità, in caso di rimozione di un grosso strato di smalto.
- Danno alla polpa (centro del dente).
- Processo infiammatorio nelle gengive.
- Distruzione di otturazioni temporanee e permanenti (nei denti coinvolti nello spostamento).
Il trattamento FlexiLigner nel 70% dei casi usa l’ipr come l’obiettivo per aumentare lo spazio libero poiché il volume delle strutture ossee è limitato. Per quanto riguarda Kids FlexiLigner invece, non prevede l’ipr a causa della crescita dei bimbi. Per maggiori informazioni sui nostri trattamenti visita il nostro sito.